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Protestano in ospedale e bloccano un'operazione chirurgica

Quando l’esasperazione degenera, quando le giuste rivendicazioni diventano pura violenza. Quanto successo alla clinica della Madonnina di Cosenza ha dell’incredibile! Un gruppo di dipendenti in cassa integrazione decide di protestare, di mettere in atto l’ennesimo sit in per richiamare l’attenzione dei vertici della struttura e della regione sulla precarietà in cui sono costretti dalle vicissitudini economiche della casa di cura. Fin qui tutto normale. All’improvviso tre di loro decidono di entrare, ma non si limitano ad andare negli uffici della direzione, con la forza fanno irruzione nella sala operatoria dove è in corso un intervento di laparoscopia su una donna. Succede il guazzabuglio!. Momenti di tensione, di panico.  L’equipe medica è costretta a sospendere l’intervento. Un parapiglia generale, poi i tre vengono allontanati, ma intanto la laparoscopia viene compromessa, la paziente deve essere operata diversamente, la situazione si complica. E al di là di tutto bisogna sterilizzare di nuovo il plesso operatorio perché l’ingresso nella sala di persone non idoneamente equipaggiate, sono entrati cosi com’erano, ha sicuramente pregiudicato le condizioni di sicurezza, altissimo il rischio di contaminazione di un ambiente che deve essere sterile. Il direttore sanitario allerta subito i carabinieri che intervengono e identificano gli autori di una protesta irresponsabile, nonostante le motivazioni potevano essere giuste e comprensibili. Con la denuncia parte anche l’iter giudiziario. Il caso  arriva all’attenzione del procuratore di Cosenza Dario Granirei il quale affida le indagini al sostituto Antonio Tridico. Ed è lui ora a dover ricostruire i momenti di follia che si sono vissuti nella clinica della madonnina accertando le responsabilità nonché il danno provocato alla paziente.Le vicissitudini di questa storica casa di cura di Cosenza si inseriscono nella crisi più generale che negli ultimi anni ha colpito molte cliniche private calabresi che hanno risentito sia delle conseguenze dell’enorme deficit della sanità e relativo piano di rientro  sia delle problematiche interne. Risultato? Piano di ristrutturazione con  taglio di alcune prestazioni e ovviamente di personale, da qui le proteste. Ma il blitz messo a segno alla Madonnina va oltre e danneggia innanzitutto gli stessi lavoratori

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