Cosenza

Sabato 21 Dicembre 2024

Turismo, " Serve
una strategia"

confalbergatori

Più attenzione per un settore che viene considerato solo marginalmente e su cui non si registrano sforzi di visione strategica. E’ quanto hanno chiesto anche gli operatori calabresi a Roma durante l’assemblea nazionale che ha sancito la nascita dell'Associazione Italiana Confindustria Alberghi, che rappresenta le oltre 2.500 imprese del settore turistico ricettivo (con 170 mila camere e 70 mila dipendenti) aderenti al sistema confindustriale.

L’apertura dei lavori assembleari è stata affidata al Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi che ha precisato di far fatica a spiegarsi la diffidenza che c’è verso questo settore sia da parte dell’opinione pubblica che di chi fa le politiche. «Il limite di cui soffre il nostro turismo è che ad esso si pensa come attività di consumo e non di produzione. La crisi economica sta colpendo il settore in quantità e qualità, eppure i nostri competitor stanno rispondendo con misure più incisive. L’Italia con i due terzi dei tesori mondiali presenti nel proprio territorio dovrebbe essere leader europea del settore però non mette in campo politiche economiche che possano fare la differenza e continua a pensare al turismo come commercio locale e non in ottica industriale».

Per il  Presidente della Sezione Turismo di Confindustria Cosenza Alfonso Cosentino “occorre ribadire la necessità di approcciare al turismo come industria. Un’industria che rappresenta il 6% del Pil e che ha un effetto moltiplicatore di uno a quattro: ogni 100 euro di camera d’albergo produce 400 euro di fatturato. Alla Regione Calabria chiediamo di destinare le risorse disponibili, ovverosia quelle non vanificate ad oggi, per la riqualificazione dell’offerta ricettiva e per i servizi indispensabili ai flussi turistici. Se può servire a tenere lontano i prenditori attrezzati – ha concluso il Presidente Cosentino - chiediamo che i contributi a favore delle imprese siano esclusivamente assegnati in conto interesse, meglio se a tasso zero, senza alcuna previsione di quote in conto capitale». 

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