Amendolara, nota località dello jonio cosentino contro Gallipoli, centro turistico del salento. Oggetto del contendere lo sconfinamento dei pescatori pugliesi nelle acque di Amendolara, e cosa ancora più grave utilizzano la pesca a strascico con notevoli danni sull’ecosistema marino della zona che l’amministrazione comunale sta cercando di proteggere con una serie di interventi. Dopo l’ennesimo episodio, nei giorni scorsi numerosi pescherecci pugliesi provenienti dalla costa occidentale della penisola salentina, sono stati sorpresi a pescare nelle acque antistanti Amendolara, il sindaco Ciminelli ha scritto al collega sindaco di Gallipoli chiedendo lamentando quello che definisce “un assalto selvaggio” alle coste amendolaresi. “Nonostante l’impegno e l’attenzione per la tutela e la salvaguardia dell’area, si continua a registrare – scrive Ciminelli - la quasi normale ed indisturbata attività di pesca a strascico, vera causa di quel processo di desertificazione che sta interessando i nostri fondali. Già undici specie in via d’estinzione. Vogliamo impedire – prosegue il sindaco – la distruzione sistematica della Secca di Amendolara, quindi, tolleranza zero verso la pesca a strascico”.
Tra gli interventi in corso per la tutela delle coste il comune di Amendolara grazie ad un finanziamento di 450 mila euro realizzerà presto dei dissuasori per impedire ai pescherecci di avvicinarsi alla costa amendolarese, ma contribuiranno anche a contrastare il fenomeno dell’erosione costiera e faciliteranno il ripopolamento della flora e della fauna sottomarina.
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