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Forciniti
bronzo nella
52 kg di judo

L'azzurra Rosalba Forciniti ha vinto la medaglia di bronzo dello judo donne, categoria 52 kg, battendo la lussemburghese Marie Muller. In semifinale l'atleta originaria di Longobucco era stata superata dalla Kum Ae An.

"I love you, papi". Le urla di gioia per il bronzo nel judo e subito gli occhi rivolti alla tribuna a cercare il padre a cui dedica l'impresa olimpica. Rosalba Forciniti, la prima donna di Calabria mai arrivata al podio olimpico, la "cattiva ragazza arrivata a Londra" per i Giochi (come ha scritto sulla maglietta sotto il judogi), è piccola, determinatissima e legatissima a Domenico, il padre che fin da bambina l'ha accompagnata sul tatami ed in giro per il mondo. Quando si incrociano gli occhi neri e profondi di questa calabrese di 26 anni, si capisce subito che Rolsalba ha un carattere deciso. E lei non lo nasconde. "In gara sono un maschiaccio - dice - anche se non rinuncio alla mia femminilità appena fuori dal tatami". E' testarda, forte. Insomma, una calabrese verace (la prima a vincere una medaglia ai Giochi dopo cinque uonini di quella terra) che fino a 15 anni ha vissuto nella piccola Longobucco in provincia di Cosenza per trasferirsi poi a Roma, dove si allena al centro federale per i Carabinieri e studia Scienza Politiche. Tutte caratteristiche che tira fuori in gara. E' concentrata e "non molla mai", spiega il papà Domenico. E così che ha battuto la lussemburghese Marie Muller nella poule per il bronzo. Una gara tiratissima: sei minuti durante i quali l'azzurra è andata sempre all'attacco, ottenendo la vittoria con giudizio all'unanimità dei giudici. "Non ci credo ancora, l'ho sempre sognato", esclama con un sorriso non appena incontra i giornalisti. Il telefono squilla in continuazione: "E' la mia famiglia qui fuori", si giustifica. Poi subito viene fuori il suo carattere: "Si dice 'volere e' poteré, no?", domanda divertita. Ha ancora addosso la carica di adrenalina del match. Parla come un fiume in piena: "Ho iniziato a fare judo da bambina - prova a raccontarsi - Mia madre non voleva perché ero già un maschiaccio. Poi ho insistito con mio padre. Ed ora eccomi qui". In realtà, confessa, per fare felice la madre ha fatto "un po' di ginnastica artistica". "Questa medaglia la dedico a mio padre, lui sa il perché ", taglia corto. Ma il motivo si può intuire. Lo racconta 'Mimmo': "L'ho seguita fin da bambina in tutto il mondo. Non l'ho lasciata mai - dice con le lacrime agli occhi - Anche oggi ci siamo visti: sapeva che noi eravamo con lei". L'ha seguito dovunque per difenderla e lo fa anche questa volta: "E' una ragazza semplice che ama lo sport. Questa vittoria non la cambierà ", dice con tono fermo. Lei intanto si gode la vittoria, fa programma e li cancella alla velocità della luce. "L'avevo detto anche prima di venire a Londra: queste saranno le mie prime ed ultime Olimpiadi. Nella vita voglio anche fare altro. Ma poi forse alla fine cambio idea", afferma stupendo tutti. "Però vorrei fare altro - prosegue - Sto studiando, magari voglio fare carriera nei Carabinieri. Per ora vado in vacanza in America. Vedremo". Sebbene si senta un maschiaccio è una ragazza molto bella. E c'é chi la provoca: ti piacerebbe andare in tv, in trasmissioni come 'Ballando con le stelle'?". "E perché no? - risponde prontamente lei - Ma prima parliamo con il mio comandante dell'Arma. Comunque, se serve per dare visibilità al judo lo farei". Alla fine cambierà idea altre decine di volte ma non importa. Ora festa con papà, mamma Pina, le sorelle Maria e Isabella, ed il fidanzato Andrea. Poi domani "bisogna fare il tifo per Giulia Quintavalle". "Quattro anni fa ero in vacanza in Sardegna, avevo fatto tardi e non vidi il suo oro - racconta - Ma domani ci sarò ". ( ANSA) )

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