Hanno manifestato con trombe e fischietti davanti alla Prefettura di Cosenza i lavoratori della Centrale Enel del Mercure. A riferirne è un comunicato del Comitato per la riattivazione dell'impianto. "Seppure tranquillizzati ieri dal Presidente della Regione Calabria Scopelliti che ha detto di voler riaprire velocemente la procedura autorizzativa - prosegue la nota - i lavoratori hanno chiesto l'intervento del prefetto Raffaele Cannizzaro al fine di scongiurare la chiusura del cantiere presso la centrale Enel prevista per domani. Una nuova autorizzazione richiede tempo e il tempo i lavoratori il tempo non ce l'hanno visto che, per effetto della sentenza del Consiglio di Stato, il cantiere chiude domani facendo saltare numerosi posti di lavoro". "La chiusura del cantiere è una prospettiva disastrosa - è scritto in una nota - perché significa mandare in fumo non solo dieci anni di autorizzazioni e di assurda burocrazia ma anche le prospettive di quei lavoratori che con l'esistenza del cantiere riescono a dare da mangiare alle loro famiglie e che grazie a questo lavoro sono tornati nelle proprie terre. Vogliamo continuità, qui si va tutti a casa". "Il Comitato per la riattivazione della centrale Enel del Mercure - riporta ancora la nota - continuerà a tenere alto lo stato di mobilitazione. E' necessario ottenere la prosecuzione delle attività di cantiere per la messa in sicurezza dello stesso e per preservare il futuro della centrale, delle imprese, dei lavoratori e delle loro famiglie". (ANSA). |
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