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Arrestati due cugini
per droga

Ci sono voluti mesi di intercettazioni, di pedinamenti, un paziente lavoro investigativo, ma alla fine i carabinieri della polizia giudiziaria del tribunale di Cosenza coordinati dal procuratore capo Dario Granirei e dai sostituti Cozzolino e Cava hanno incasellato tutti i tasselli di un vasto giro di stupefacenti tra Cosenza e Mendicino e oggi sono scattati i provvedimenti restrittivi. In manette due giovanissimi cugini di Mendicino Cristian e Daniel Giordano, rispettivamente di 23 e 22 anni, Francesco Bevilacqua, 35 anni di Cosenza, già detenuto, e Giannotta Giuseppe, 26 anni di Dipingano. Le indagini avviate dopo una serie di furti e danneggiamenti nel piccolo centro alle porte di Cosenza che avevano sollevato preoccupazione e allarme tra i residenti, hanno accertato il coinvolgimento dei cugini Giordano in un più diffuso sistema di approvvigionamento e vendita di droga nell’hinterland cosentino. I due – secondo gli inquirenti -  si rifornivano di droga soprattutto hashish, prevalentemente  da Bevilacqua, detto lo zingaro per rivenderla a loro volta su Mendicino. Numerosi gli episodi acclarati dagli inquirenti soprattutto nel periodo settembre-ottobre dello scorso anno, grazie anche alle intercettazioni telefoniche dalle quali sarebbero emerse le minacce che lo zingaro in alcune occasioni avrebbe rivolto a Cristian Giordano per il ritardato pagamento di una fornitura” Se vengo sopra ti lascio morto, vedi come devi fare   oggi portami i soldi. Anche Giuseppe Giannotta secondo gli inquirenti avrebbe rifornito i due cugini di Mendicino di sostanze stupefacenti. Lui trattava soprattutto eroina. Nella sua casa di Laurignano era un andirivieni costante di assuntori. Importanti per le indagini anche le dichiarazioni raccolte dagli inquirenti tra i clienti dei presunti spacciatori. 

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