Il bubbone rischia di scoppiare a fine anno. Il 31 dicembre i contratti a tempo determinato scadranno, se per quella data il presidente Scopelliti non avrà trovato una soluzione, il comparto salute imploderà a causa di mancanza di personale. Trovare una soluzione non è semplice, il piano di rientro dal deficit sanitario comporta, tra gli altri vincoli, il blocco del turn- over ovvero l’impossibilità di assumere nuove unità lavorative. Fino ad oggi il settore della sanità si è retto grazie al contributo di un esercito di precari: migliaia di camici bianchi, sanitari, professionisti il cui contratto è stato via via rinnovato nel corso di questi ultimi dieci anni. Dal 2013 questo escamotage potrebbe
non essere più utilizzabile alla luce dei vincoli imposti dal governo centrale. I direttori generali delle Asp calabresi lo sanno bene, ne è consapevole anche lo stesso governatore che in questi mesi più volte ha chiesto pareri per superare il blocco delle assunzioni. La partita, per ora, si sta giocando su più fronti. L’ultimo intervento in ordine di tempo è della Corte dei Conti.
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