Con le facce scoperte e le pistole strette nelle mani, sono andati alla ricerca di soldi e gioielli. Quei cani rabbiosi cercavano il tesoro, volevano il malloppo e hanno aggredito
il malcapitato fracassandogli la testa con la pistola. Poi, dopo averlo spinto per terra, gli hanno spaccato il mento facendogli saltare i denti a furia di calci. L’artigiano ha
provato a resistere, a difendere la sua giovane storia di maestro orafo, i suoi sacrifici, il suo lavoro: «Non posso aprire la cassaforte, non ho niente da darvi...». Parole che hanno innescato la miccia della violenza belluina. La volontà del gioielliere è stata schiacciata dalla furia di quei selvaggi. Lo hanno colpito alla testa un paio di volte col calcio delle pistole. Il poveretto ha tentato inutilmente di difendersi prima di stramazzare sul pavimento in una pozza di sangue.
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