Cosenza

Martedì 30 Aprile 2024

Squillo d’alto
bordo per clienti
insospettabili

Decine di ragazze sudamericane pronte a vendere il corpo, una rete di appartamenti allestiti a Cosenza, Rende e Arcavacata, una perfetta organizzazione in grado di fornire ogni tipo di “assistenza”: dagli “autisti” indispensabili per accompagnare le “lucciole” dall’aeroporto di Lamezia ai luoghi del meretricio, agli “inserzionisti” incaricati di promuovere il “prodotto” su siti e giornali locali; dalla discreta sorveglianza delle case destinate agli appuntamenti fino alla fornitura stabile di contraccettivi e altro “materiale” utile a sollazzare i clienti. Lucrosi i guadagni: 50.000 euro, in media, a settimana. Sette le persone ammanettate da poliziotti e carabinieri. Per altre 4 persone è stato disposto l’obbligo di dimora o di firma. In carcere sono finiti: Mario Franco, 66 anni, M E, 39 anni, Emanuele Lo Polito, 36 anni, e Gina Borchetta, 28 anni, tutti di Cosenza. Massimiliano Ercole è un ex maresciallo dei carabinieri, già in servizio nel capoluogo bruzio e poi allontanato perché coinvolto nel 2010 in un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro sul clan guidato dal defunto Michele Bruni. Ai domiciliari sono, invece, stati assegnati Joseph Falvo, 22 anni, di Mendicino, Manuel Caruso, 25 anni, di Cosenza e Andrea Vita, 38, di Marano Principato. L’obbligo di dimora è stato disposto per Luca Medaglia, 34 anni, di Cosenza e Giuseppe Matera, 35, di Castiglione. L’obbligo di firma per Giovanni Viviani, 45 anni, di Montalto e Domenico Giampietro, 31, di Cosenza.

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