Ettore Lanzino ha aperto la porta ai carabinieri. Ha capito di non avere più scampo. “ Prima o poi doveva finire ed infatti è finita” così ha detto agli uomini dell'Arma che lo hanno arrestato.Non ha avuto reazioni scomposte - ha confermato il colonnello Francesco Ferace, comandante dei carabinieri di Cosenza che stamattina in conferenza stampa ha parlato di “operazione chirurgica”. Alla cattura dell'uomo ritenuto il capo della 'ndrangheta bruzia ha lavorato per nove lunghi mesi una squadra sceltissima dei carabinieri. “ Si è occupata solo di questo” -ha precisato Ferace- conseguendo il risultato di rompere il sistema di protezione che si era consolidato nel tempo attorno al latitante” Nel covo di Ettore Lanzino “sono stati trovati documenti importanti dal punto di vista operativo che sono già all'attenzione della direzione distrettuale – ha concluso il comandante dei carabinieri- e poco altro perchè quello era un appartamento in cui il latitante era da poco tempo e che avrebbe lasciato da lì a poco”." Secondo quanto è stato reso noto Ettore Lanzino poteva contare sulla disponibilità di più abitazioni. Dopo quattro anni la primula rossa della 'ndrangheta cosentina, circondato da un'aurea di imprendibilità, è finito in manette. Il blitz è scattato intorno alle 19 in via Adige a Rende, la zona circoscritta dagli investigatori con tre palazzi,ognuno composto da trentasei appartamenti per un totale di 108 abitazioni. “Pedinavamo da tempo – ha detto ai cronisti il comandante del Ros di Catanzaro Giovanni Sozzo- quello che ritenevamo essere il finacheggiatore che incontrava il latitante, ovvero Umberto di Puppo, e le particolari modalità di movimento che ha attuato ieri sera e che noi siamo riusciti ad osservare” “ La particolare circospezione con cui è entrato nel palazzo – ha precisato infine – ci ha fatto ritenere fondato il sospetto che in quel palazzo si nascondesse il latitante ed abbiamo fatto irruzione” Nell'appartamento in ordine, è stato ritrovato un binocolo e del denaro contante. Il presunto boss , che è stato portato nel carcere di via Popilia, non aveva telefonini. Sei mesi fa l'arresto di un altro latitante a Rende, Franco Presta come ricordato dal Procuratore Capo della Direzione Distrettuale antimafia di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo “Dopo Presta, arrestato a Rende, la cattura di Ettore Lanzino, a Rende di nuovo. Vuol dire che in questo territorio la criminalità è molto forte e gode di larghi appoggi.” “ Io dico- ha aggiunto - che lo Stato ha dimostrato la sua presenza. Mia uguro che la società civile risponda”.L'attività degli investigatori non può dirsi concluso perchè “ anche- hanno evidenziato nel corso dell'incontro con i giornalisti- se la cosca Lanzino è stata neutralizzata il lavoro continua per evitare la successione".
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