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Inchiesta coop,
gli atti restano
sotto chiave

Restano i sigilli ai fascicoli delle coop comunali. Il tribunale della libertà misure reali ha confermato il sequestro degli atti recuperati nei giorni scorsi in alcuni studi commerciali e nelle sedi delle sigle che lavorano per il Comune, impiegando centinaia di persone. Il caso è stato dibattuto scorsi davanti ai giudici del tdl cittadino, cui si erano rivolti i difensori delle coop, con il procuratore aggiunto Domenico Airoma, titolare dell’inchiesta seguita personalmente anche dal procuratore Dario Granieri, che ha depositato una consulenza tecnica preliminare redatta dal consulente Gennaro Brescia. Un elaborato, il suo, duramente contestato dagli avvocati Cesare Badolato e Giorgia Greco, secondo i quali si tratta di un «atto inesistente nel nostro codice di rito. Tale “preliminare consulenza di tre pagine”– hanno aggiunto i due penalisti – unica produzione fatta,
nulla aggiunge ad una vicenda che a parere nostro è già abbastanza chiara ed in merito alla quale restiamo molto fiduciosi circa l’esito finale».

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