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Al prof. Nuccio Ordine
la Legion d'Honneur

nuccio ordine unical

«Oggi ospitiamo in Francia due grandi vertici franco-italiani: il primo si svolge a Lione, dove si sta discutendo della realizzazione di un tunnel che unirà più velocemente i nostri due Paesi, e l'altro si svolge qui nella Scuola normale superiore di Parigi per rendere omaggio al professor Nuccio Ordine, un grande studioso che ha saputo costruire ponti intellettuali tra la Francia e l'Italia. Credo che questo secondo vertice sia di una straordinaria importanza rispetto al primo, che si occupa esclusivamente di aspetti materiali»: con queste parole il prof. Marc Mézard, Direttore della Scuola normale superiore di Parigi, ha dato inizio il 3 dicembre scorso alla cerimonia del conferimento della Légion d'Honneur a Nuccio Ordine, professore ordinario di letteratura italiana nell'Università della Calabria.  Di fronte a un pubblico qualificato di ricercatori e di esponenti del mondo culturale francese - quasi centocinquanta persone, tra cui i migliori studiosi del Rinascimento, come Jean Céard, Yves Hersant, Daniel Ménager, Isabelle Pantin, Robert Kopp, Frank Lestringant, Philippe Vendrix - il Direttore Mézard ha voluto esprimere la gioia dell'Ecole normale nell'ospitare questa prestigiosa cerimonia: «Non ci sorprende che il Presidente della Repubblica francese - ha sottolineato il prof. Mézard - abbia voluto concedere la più alta decorazione al prof. Ordine. Perché l'attività scientifica di Nuccio, uno dei migliori conoscitori di Giordano Bruno e del Rinascimento, è quella di un “traghettatore” che ha reso possibile con il suo lavoro la diffusione dei grandi classici non solo in Italia e in Francia, ma anche in tanti altri paesi europei. La cerimonia si è conclusa con i ringraziamenti di Ordine: «I lunghi soggiorni all'estero - ha sottolineato il prof. Ordine - mi hanno permesso di frequentare grandi maestri che mi hanno offerto la possibilità di vedere più lontano e nello stesso di prendere coscienza dei miei limiti e della pochezza del mio sapere. Senza questi maestri, senza le grandi biblioteche, senza gli straordinari colleghi con cui ho avuto occasione di lavorare non avrei mai potuto compiere il modesto percorso che ho compiuto. Per questo voglio dedicare la cerimonia al gigante Alain Segonds, che per più di vent'anni, fino alla sua prematura morte, mi ha portato sulle sue spalle».

 

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