L’omicidio di Tiziana Falbo ha un filo diretto con quello che era il suo compagno, Nicola Sorgato. Una certezza anche per la Corte d’assise d’appello di Catanzaro (presidente: Rosario Barone; a latere: Marco Petrini) che ha confermato la condanna dell’imputato per omicidio volontario riducendone, tuttavia, di oltre un terzo la pena che il gup Lucia Marletta aveva irrogato in primo grado col rito abbreviato. I sedici anni di reclusione sono scesi, così, a 10 dopo la “revisione” dei giudici di secondo grado. In sostanza, al presunto assassino sono state concesse le attenuanti generiche negate dal giudice di primo grado. La sentenza è stata vergata dopo due ore di camera di consiglio. Il pg
Massimo Lia e il patrono di parte civile, l’avvocato Rosario Maletta, avevano sollecitato la conferma del verdetto del gup. Naturalmente, soddisfatto, invece, il difensore di Sorgato, l’avvocato Maurizio Nucci che s’è battuto tenacemente in punta di diritto. La storia è atroce. Tiziana Falbo è morta soffocata a 37 anni, in una domenica di novembre
di un anno fa, dopo l’ennesima lite col convivente.
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