Chiamata a controllare le presunte irregolarità rilevate dall’Unita operativa complessa Spedalità dell’Asp di Cosenza inerenti il rimborso ad alcune case di cura accreditate, lei, responsabile dell’ufficio verifiche, avrebbe ignorato o sminuito le contestazioni, favorendo cosi ingiusti guadagni per le cliniche private a danno dell’azienda sanitaria. Centinaia di migliaia di euro per ricoveri ritenuti impropri, i famosi DRG, regalati. Su questo fonda il provvedimento di interdizione dai pubblici uffici per due mesi disposto dal GIP di Cosenza, Francesco Luigi Branda, nei confronti di Anna Donato, 59 anni, funzionaria dell’Asp. Accolta, dunque, la richiesta avanzata dal procuratore capo del tribunale bruzio, Dario Granieri e dall’aggiunto Domenico Aroma, nell’ambito di una inchiesta più complessa sulla gestione della sanità cosentina, di cui questo sarebbe solo un filone. Il sistema, acclarato dagli inquirenti che hanno analizzato tutte le pratiche oggetto di indagine, anche in seguito alla segnalazione della corte dei conti, avrebbe visto nel periodo 2008/2009, importanti agevolazioni per alcune case di cura. In particolare, a beneficiare della “disattenzione” dell’indagata, sarebbe stata Villa Ortensia, tra l’altro dichiarata fallita dal tribunale di Cosenza nel 2011 dopo varie traversie finanziarie, a cui le contestazioni sarebbero state ridotte da circa 839 mila euro a soli 13.661 euro e senza adeguata motivazione, cosi come in tutti gli altri casi.