Il rpocuratore aggiunto della DDA di Catanzaro, Giuseppe Borrelli durante l'udienza davanti ai giudici del Riesame ha sostenuto che sono carenti le motivazioni con cui il GIP distrettuale non ha inteso contestare il concorso esterno in associazione mafiosa all'ex sindaco di Rende Umberto Bernaudo e all'ex assessore comunale, Pietro Ruffolo, arrestati nell'ambito dell'inchiesta su presunto scambio di voti alle elezioni provinciali del 2009 da parte di Michele Di Puppo, ritenuto esponente della ndrangheta cosentina, e dipendente della società Rende Servizi, società in house del comune di Rende. I due politici, ricordiamo, sono tornati in libertà lo scorso 7 dicembre. I difensori di Bernaudo e Ruffolo hanno chiesto ai giudici del TDL che venga rigettato il ricorso presentato dallla DDA contro l'ordinanza del GIP distrettuale che nella misura cautelare ai domiciliari a carico dei due politici aveva contestato solo la corruzione e la corruzione elettorale. I giudici del riesame si sono riservati di decidere.