Shaul Ladany ha incantato la sala stampa dell’Unical dove è stato presentato il volume scritto da Andrea Schiavon “Cinque cerchi ed una Stella”, la prima delle iniziative in programma nel Campus d’Arcavacata dedicate alla Giornata della Memoria. La vita di Ladany ha dell’incredibile. La prigionia nel campo di Bergen-Belsen, lo stesso dove morì Anna Frank, la Guerra dei Sei Giorni in Israele, l’attacco dei terroristi di Settembre Nero agli atleti israeliani durante le Olimpiadi di Monaco. Ed ancora, la sua attività sportiva che, oltre a valergli tanti record e medaglie, è riuscita ad essere una ”espressione figurata” della sua esistenza.Il volume di Schiavon, pubblicato per i tipi di add editore, è stato presentato dal ricercatore di Storia dell’arte moderna dell’Unical, Paolo Coen e del dottore di ricerca dell’Università della Calabria, Giulia Fresca Al dibattito ha pure partecipato, in video conferenza dall’Università di Malta, il ricercatore Alessandro Gaudio che s’è soffermato sull’analisi del testo. Le conclusioni sono state affidate allo stesso Ladany che ha lasciato il pubblico offrendo un ulteriore insegnamento: <<Per vivere bene, bisogna sapere trattare con le persone e quando sei proprio costretto a mandarle al diavolo, fallo in maniera tale che siano contente d’andarci>>.
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