Dopo la lettera-appello al presidente della regione sul fondo di produttività per i dirigenti dell’ARSSA, scritta da un gruppo di lavoratori, che lamentano la disparità tra i premi di produzione, le condizioni in cui versa l’ente e i ritardi con cui vengono pagati i lavoratori, è giunta una articolata precisazione del commissario liquidatore dell’ARSSA, l’avv. Pellegrino in cui si sottolinea la regolarità del procedimento e si puntualizza come rispetto ai lamentati ritardi nei pagamenti da parte dei lavoratori che hanno sottoscritto la lettera, in effetti riguardano solo dicembre e la tredicesima per carenze di bilancio e mentre – sottolinea il commissario – a loro sono stati liquidati tutti gli istituti contrattuali relativi all’anno 2011 ai dirigenti si è fermi al 2010. Sempre nella nota, dopo aver premesso che il rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici dell’Agenzia è regolato dal contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto regioni e autonomie locali, il commissario ricorda che c’è poi la parte decentrata. Ogni singola amministrazione concorda con le organizzazioni sindacali di categoria un contratto integrativo decentrato con il quale si stabiliscono le modalità di distribuzione dei fondi sia del comparto che dell’area dirigenziale. Quindi, l’avvocato Pellegrino, entra nello specifico della contestazione: ovvero il fondo di produttività 2012 per l’area dirigenziale che come si legge nella delibera 259 ammonta a 1.553.511 euro, uguale a quello del 2011. Il commissario afferma che si tratta di un fondo cristallizzato che serve a compensare l’indennità di posizione che, spiega, è prevista in 46 mila euro lordi all’anno e quella di risultato (che in caso di valutazione positiva al 100% arriva ad un massimo di 20 mila euro lordi all’anno) dei dirigenti in servizio che alla data della costituzione del fondo di comparto erano 32. Poichè ad oggi all’ARSSA risultano solo 2 dirigenti di ruolo pubblico e tre con contratto privatistico, va da se – scrive il commissario – che da quel fondo possono essere utilizzati circa 300 mila euro lordi complessivi all’anno. Quindi, tradotto, significa: è vero che in delibera si approva oltre un milione e mezzo, ma di fatto l’ente ne sborsa solo 300 mila perché l’area dirigenziale è passata da 32 a 5 unità. Quindi, nessuna esagerazione, nessun privilegio.