Sembrava la rapina perfetta. Compiuta a mille chilometri da casa, senza correre il rischio di essere intercettati o identificati. Un colpo “t r a nquillo” in terra “straniera”: il raid in un supermercato di Rimini e l’immediato ritorno in Calabria con un sostanzioso bottino da dividere in parti uguali. Insomma, un vero rompicapo per gl’i n v e s t i g a t ori romagnoli. Eppure i banditi, il 25 maggio dello scorso anno, un errore lo hanno fatto. E bello grosso pure, perché il titolare del market è riuscito ad annotare il numero di targa di quell’auto che sfrecciava a tutta velocità, un appunto che poi è finito nelle mani dei poliziotti riminesi. Gli agenti della Questura malatestiana, inserendo quelle cifre e il modello del veicolo nel sistema informativo in uso delle forze dell’ordine, hanno intuito che le indagini dovessero spostarsi verso il Sud Italia. E così hanno avvisato i colleghi di Cosenza, diretti dal questore Alfredo Anzalone, che si sono immediatamente messi a caccia della gang in “trasferta” sul litorale adriatico. Il compito di scovare i malviventi è stato affidato agli agenti in forza alla sezione antirapine della squadra mobile, guidata dal commissario capo Antonio Miglietta e dall’ispettore capo Antonio Donato, che si sono concentrati fin dall’inizio su quel numero di targa proveniente da Rimini. I poliziotti bruzi non ci hanno messo molto a capire che l’effettivo intestatario del veicolo non aveva nulla a che fare con l’assalto nel market, ma al tempo stesso hanno accertato che l’automobile s’era trasformata in una sorta di trottola, utilizzata da diverse persone in un arco di tempo piuttosto ristretto. Focalizzando l’attenzione sulla fine del maggio 2012, è saltato fuori che la macchina segnalata era nella disponibilità di un ragazzo cosentino: il 25enne Giuseppe Zaffonte. La foto allegata alla sua scheda segnaletica – il giovane risulta infatti già noto alle forze dell’ordine – è stata quindi confrontata con le immagini “catturate” dal sistema di videosorveglianza del supermercato riminese. A quel punto i poliziotti non hanno avuto dubbi, avvertendo del riconoscimento l’autorità giudiziaria competente. Di fronte alle risultanze investigative provenienti dalla Calabria, il pm romagnolo ha avanzato una richiesta d’arresto, istanza accolta dal giudice per le indagini preliminari. Ieri è toccato agli agenti della Questura cosentina notificare all’indagato l’o rdinanza di custodia cautelare vergata dal gip. Zaffonte, dopo gli accertamenti di rito, è stato infine trasferito nella casa circondariale della città dei Bruzi. L’inchiesta sull’asse Cosenza- Rimini non si conclude comunque con questo arresto. Non s’è infatti mai chiusa la caccia agli altri componenti della banda. E l’i d e n t i f i c a z i one del 25enne potrebbe essere soltanto il preludio a nuovi