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Morte del cantante,
dubbi sulla cura
antibiotica

ferraro

 Luigi Ferraro faceva innamorare i giovani cantando «...e te lo dico veramente con il cuore e nel mio cuore c’è uno spazio dedicato solo a te...». Un cuore grande così che s’è fermato improvvisamente, a trent’anni, in una casa di cura di Bari. Una morte che ha sconvolto tutti, parenti, amici e le migliaia di fan. I genitori e il fratello hanno chiesto chiarezza con una denuncia alla magistratura. Nell’esposto, carico di dolore e rabbia, presentato in Procura pretendono verità e giustizia. E così il pm di Bari, Lidia Giorgio, ha disposto l’autopsia. L’esame necroscopico è stato eseguito martedì, nell’obitorio dell’“Annunziata”, dai consulenti nominati dall’autorità giudiziaria, i cattedratici, Margherita Neri dell’università di Foggia e Gabriele Di Giammarco, cardiochirurgo dell’università di Pescara, che sono stati affiancati da un qualificatissimo pool di esperti, (Vincenzo Pascali, ordinario di Medicina legale all’università cattolica del Sacro Cuore - Policlinico Gemelli di Roma, e dai medici legali Berardo Cavalcanti e Vannio Vercillo), selezionato dall’avvocato Massimiliano Coppa, specialista in colpa medica, che assiste i congiunti dello sfortunato artista. Nel fascicolo aperto contro persone ignote è già finita tutta la documentazione sanitaria che servirà ai periti della Procura di verificare se nel percorso clinico ci siano state imperizie o negligenze. Capire, cioè, se tutti i sanitari che hanno avuto in cura il nuovo poeta della canzone cosentina hanno, effettivamente, fatto fino in fondo la propria parte. I primi dati ricavati dagli specialisti sono sbarrati dagli omissis. Servirà, naturalmente, altro tempo per gli esami istologici e le altre verifiche di laboratorio su tutti gli organi. Spunti necessari per orientare le decisioni della magistratura. L’avvocato Coppa ha chiesto al pm Giorgio di esplorare anche altri aspetti della vicenda. In particolare, il legale pretende che vengano rischiarate le fasi che hanno portato a decidere l’intervento di chirurgia vascolare e la sua effettiva necessità «in assenza di disturbi e di processi infettivi, visto che il ragazzo non aveva alcun problema di salute». Verifiche sono state richieste pure sugli esami «diagnostico-strumentali per pervenire ad una diagnosi di certezza del grado di insufficienza valvolare che avrebbe indotto i sanitari ad effettuare l’intervento». Altro accertamento sollecitato è quello sulla profilassi antibiotica «visto che è emersa, e risulta anche dalla cartella clinica, una imponente infezione batterica nosocomiale ad alto rischio di sepsi che ha afflitto per circa quattordici giorni dopo l’intervento il giovane paziente». L’avvocato Coppa (che è affiancato dai colleghi: Paolo Coppa, Luigi Forciniti e Chiara Penna) ha spiegato: «La famiglia di Luigi vuole solo conoscere le cause che hanno condotto il loro figlio a morte, senza con questo voler indirizzare profili di colpa su taluno. La fiducia nella magistratura è massima come massima sarà l’attenzione e la partecipazione ad ogni atto o attività che dovesse rendersi necessaria, oltre alle richieste di censura su eventuali condotte di chi, in posizione di garanzia, ebbe in cura Luigi, qualora dagli accertamenti dovessero emergere responsabilità. La scelta dei consulenti e del collegio difensivo, condivisa dalla famiglia, non è un caso ». Luigi Ferraro era esploso con il singolo “Tvb” (ti voglio bene, ndr), uscito due anni fa

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