La decisione di Terna di ridurre da 7 a 3 le sedi sul territorio della Provincia di Cosenza al centro di un incontro tra il presidente della Provincia. Mario Oliverio e i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil e le Segreterie Comprensoriali Filctem, Flaei e Uiltec . A preoccupare istituzioni e parti sociali il piano di riorganizzazione di Terna che ha praticamente cancellato la presenza delle sue sedi distaccate nelle città di Cosenza e Castrovillari.
Tali sedi sono state ridotte sul territorio della provincia di Cosenza, che è oltre il 40% dell'intera regione e sul quale insistono diversi impianti di produzione di energia come quelli del Mercure, Rossano e Altomonte, collegati da apposite reti per il trasporto di energia sulla dorsale nazionale (elettrodotto Laino-Rizziconi), la loro presenza è stata incredibilmente cancellata. "Qualora tale decisione dovesse sciaguratamente concretizzarsi -ha detto il presidente Oliverio- essa provocherebbe non solo un sensibile scadimento del servizio elettrico in provincia di Cosenza, ma anche il trasferimento altrove delle risorse oggi impegnate su questo territorio e comprometterebbe definitivamente qualsiasi prospettiva di future occasioni di lavoro per l'intera regione. Considerata, inoltre, la strategicità che gli impianti di Terna hanno in funzione della trasmissione della produzione elettrica dei vari siti insistenti in Calabria (Termo, Idro, Solare-fotovoltaico, eolico e biomasse), sottrarre l'occupazione relativa ai suddetti impianti sarebbe una vera e propria beffa nei riguardi dei lavoratori e del nostro territorio".
"Nei prossimi giorni –ha concluso il presidente della Provincia di Cosenza- ci faremo promotori di una iniziativa forte e decisa nei confronti della società Terna, affinchè torni sui suoi passi e riveda immediatamente le decisioni assunte".Altrettanto, è stato ribadito al termine dell'incontro, faranno i comuni di Cosenza e Castrovillari e della problematica sarà direttamente investito il presidente della Regione Calabria, on. Giuseppe Scopelliti e il Consiglio regionale della Calabria, affinchè anch'essi assumano iniziative nei confronti di Terna perché riveda le proprie decisioni.