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Rimosso Corriero
è polemica

giuseppe corriero

A Cosenza in queste ore ci si pone una domanda. Normale rotazione nell’ambito di un rapporto fiduciario o c’è dell’altro dietro la rimozione di Giuseppe Corriero, rinomato neurochirurgo, con una esperienza dirigenziale comprovata da Direttore del dipartimento delle emergenze dell’ospedale dell’Annunziata? Ovviamente senza nulla togliere alla professionalità, alle competenze del successore, il dott. Francesco Amato, direttore del dipartimento di terapia del dolore. Però l’interrogativo serpeggia  tra addetti ai lavori, osservatori politici, ma soprattutto cittadini e  utenti delle prestazioni ospedaliere sollevando non poche polemiche. Si può mettere da parte un professionista competente che a questa azienda e alla sanità calabrese ha dato tanto  solo per un semplice meccanismo fiduciario come lo ha definito il direttore dell’azienda ospedaliera Paolo Gangemi che ha assunto la decisione? La fiducia, al di la delle valutazioni personali, non fonda, in settori cosi delicati, sulle competenze e sui risultati?  Ed ecco che si insinua a questo punto un dubbio, non certo sotterraneo o peregrino,  non sarà forse una questione tutta politica? D’altronde si sa la sanità è pesantemente condizionata dalla politica e la gestione di questo comparto è una delle leve più efficaci e forti del consenso elettorale. Qualcuno sussurra che sullo sfondo ci sia un questione di equilibri tra gli esponenti di primo piano  del PDL cosentino già proiettati verso le prossime regionali e che si starebbero assicurando caselle importanti. Dietrologia? Forse. Di certo la sanità in questa fase più che di giochi di potere o di resa dei conti, di posizionamenti funzionali alla politica, o meglio ai partiti, avrebbe bisogno di risposte concrete, di servizi efficienti, di Dipartimenti e reparti, per parlare di ospedale,  che funzionino , con gli organici al completo, con le prestazioni adeguate perchè la salute è cosa troppo preziosa. E se oggi paghiamo un prezzo salatissimo con il piano di rientro lo dobbiamo soprattutto agli sprechi,  inefficienze,  superficialità,  speculazioni che in questo comparto hanno prodotto e alimentato le pesanti ingerenze della politica. 

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