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Allo Scorza di Cosenza
di scena Carmine Abate

Bilancio decisamente positivo al Liceo Scientifico “Scorza” di Cosenza per il progetto “Gutenberg” giunto alla XI edizione e che vede in rete molte scuole calabrese. Sul tema scelto quest’anno “Amore e Libertà” sono state incentrate le numerose conferenze-dibattiti. Ospiti dello Scorza  tre autori  che si sono confrontati su problematiche diverse e hanno dato letture e approcci diversi, ma confluenti nella tematica del Gutenberg. La prima conferenza-dibattito ha visto protagonista il libro “La fisica della sobrietà” del prof. Giovanni Vittorio Pallottino che ha ampiamente spiegato come “ne basta la metà o ancora meno”.  La seconda conferenza è stata tenuta dall’antropologo Giampiero Finocchiaro, dirigente di una scuola di frontiera della periferia palermitana che nel suo libro “Sulle tue gambe”  traccia l’impegno personale, continuo e faticoso, che come educatore lo spinge a  insistere sul proporsi come testimonianza di esercizio del proprio dovere affinchè vengano rispettate le regole del vivere L’ultimo incontro-dibattito con lo scrittore calabrese, Carmine Abate, vincitore del Premio Campiello 2013  che ha trascinato gli studenti grazie al suo ultimo libro  ” La collina del vento”, saga di una famiglia che vive in un paese immaginario  della provincia crotonese. Un continuo intreccio tra autobiografia e immaginazione, che attraverso le vicende familiari dei protagonisti, ricostruisce un secolo  doloroso della storia Italiana. La macrostoria  si mescola alla microstoria, ma si da sempre evidenza ai valori che vengono veicolati come l’attaccamento alle proprie radici o  l’ostinazione nel reagire ai soprusi da qualsiasi epoca storica vengano, da parte del  podestà fascista o dall’imprenditore senza scrupoli. Vera protagonista è la collina, la collina rossa come la vegetazione che la ricopre, rossa per gli eventi sanguinosi che si verificano su di essa e per essa, ma soprattutto simbolo di attaccamento ad un luogo che è dunque attaccamento alle proprie radici e desiderio  di mantenere tramite la sua preservazione , la  memoria non solo di una famiglia ma di un’intera comunità. Soddisfatta della partecipazione e dell'entusiasmo degli studenti la prof.ssa Barbara Diaco, coordinatrice del progetto.   

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