Hanno voluto esserci i rappresentanti istituzionali della Provincia di Cosenza all'incontro sul dissesto idrogeologico che si è tenuto oggi nel salone degli stemmi del Palazzo di Governo e al quale ha partecipato Andrea Orlando, Ministro dell'Ambiente. Il presidente , Mario Oliverio, ha ricordato come siano bloccati 220 milioni di euro che sarebbero necessari per mettere in sicurezza strade e colline. L’esponente del governo Letta ha precisato che “Nonostante le esiguità delle risorse rispetto al fabbisogno complessivo (lo Stato ha speso quasi un miliardo e mezzo di euro nel corso degli ultimi dieci anni su questo fronte), un quarto di esse ancora non è stato utilizzato o per carenza di progettazione o per difficoltà e carenze nell’utilizzo di queste risorse”.
“Si tratta ora di capire, attraverso un monitoraggio serio, regione per regione -ha proseguito il ministro- che cosa è successo e perché in alcune realtà non hanno funzionato le strutture commissariali per quanto riguarda gli interventi sul versante del dissesto idrogeologico.
Nel prossimo mese chiamerò tutte le regioni interessate al fenomeno del dissesto idrogeologico e, quindi, anche la Regione Calabria, per fare il punto su questo tema.
Entro il mese di luglio ritornerò in Calabria ed entro quella data illustrerò alla filiera istituzionale di questa regione i risultati del percorso di ricognizione avviato per capire come dare un rinnovato impulso agli interventi da compiere.
Vorrei essere nelle condizioni di dire, prima dell’inizio dell’autunno, che almeno abbiamo un quadro complessivo della situazione, una mappa di ciò che si è prodotto e di ciò che non si è prodotto. E’ importante avere una fotografia fedele e reale della situazione. Per quanto riguarda la Calabria vorrei avere questa fotografia entro la fine del mese di luglio. Sulla valutazione dello stato dell’arte della situazione chiamerò anche il mio collega Del Rio e la rappresentanza dei Comuni, perché mi sembra importante ascoltare, su un problema così delicato come quello che riguarda il dissesto idrogeologico, le due campane”.