La Flc Cgil ha chiamato ‘fuori dalle mura’ i cinque candidati a rettore dell’Unical per un confronto con la città a Cosenza. “L’ateneo deve affiancare l’interazione con il territorio ai compiti propri della didattica e della ricerca” – ha affermato Pino Assalone, segretario della Flc Cgil .“Il rapporto tra l’Università della Calabria e le città è essenziale per lo sviluppo sociale, economico e culturale. Uno sviluppo che passa anche dalla lotta per la legalità – ha aggiunto Gianfranco Trotta, segretario della Flc Cgil Calabria. Poi la parola ai cinque aspiranti rettori . Mimmo Cersosimo ha auspicato “un patto con il sindacato” al fine di passare “dall’università della città ad una vera e propria città universitaria. All’Unical si studia ancora bene, ma è necessario migliorarla”. Ai sindacati si è rivolto pure Gino Crisci “per rivitalizzare l’ateneo, i suoi lavoratori e gli studenti. Negli ultimi tempi, infatti, l’Unical si è addormentata, ora noi siamo chiamati a lavorare insieme a tre obiettivi: legalità, trasparenza e credibilità”. “Il rapporto con il territorio si costruisce in due, finora però le istituzioni sono state avare di risorse – ha evidenziato Giordano Girolamo -. Se poi dovesse proseguire l’attuale ingerenza della politica, meglio che questo rapporto non ci sia”. “Questo di oggi è un importante momento di incontro tra il mondo universitario e la gente” ha rimarcato Marcello Maggiolini che alla città universitaria lega la costruzione della città unica e che ha chiesto maggiori sinergie con la Regione Calabria. Dell’interscambio con istituzioni e sindacati ha parlato anche Patrizia Piro, “ma affinché questo legame sia realmente produttivo, è necessario che l’Unical recuperi il suo ruolo di essere terza. Al momento purtroppo non è libera dalle appartenenze”. Il dibattito è stato chiuso da Marisa Fasanella “. Oggi – ha detto- si sono confrontate cinque personalità di spessore, ognuna con le proprie qualità e peculiarità che si integrano con quelle degli altri. Per questa ragione mi auguro che dopo il voto possano fare squadra”.
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