L’identità del finto colonnello era sconosciuta nell’anagrafe della Guardia di Finanza ma ben nota, invece, nella nomenclatura del Pd di Paola. Il suo impegno in politica gli aveva fatto meritare un posto di rilievo in Regione. Era stato messo a capo della struttura del consigliere regionale Carlo Guccione. E, magari, chissà, grazie alle sue provate capacità presto avrebbe potuto garantirsi incarichi ancora più prestigiosi nel partito. Le stesse fortune che, probabilmente, almeno secondo il pm Donatella Donato, avrebbe assicurato a finanzieri (veri) e che a lui si sarebbero rivolti per una “spintarella”. I detective dell’Arma di Rende hanno, infatti, trovato a casa dell’“ufficiale” una serie di curriculum di appartenenti alle istituzioni, aspiranti a trasferimenti di sede o a progressioni di carriera. E lui, da “colonnello dei servizi segreti” non avrebbe fatto mancare mai a nessuno il suo apporto. Carnevale sarà processato il 12 luglio con l’accusa d’aver indossato divisa e mostrine della Finanza. Ma, la Procura ha in corso un’altra indagine su Carnevale (difeso dall’avvocato Maurizio Vetere). Una inchiesta che valuta le ipotesi di millantato credito e truffa. Il pm Donato sospetta che Carnevale, promettendo raccomandazioni, possa aver intascato del denaro. Ma questa supposizione investigativa è ancora tutta da dimostrare.