Avevano ragioni i nonni: il pezzo di carta serve. La laurea è una buccia di banana sulla quale sono scivolati in molti. L’ultimo della serie è l’ex direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Flavio Cedolia. La procura ha iscritto nel registro delle notizie di reato un caso che lo riguarda ed è legato proprio a una laurea che non c’è. Il funzionario è accusato di truffa ai danni dello Stato e falso d’un privato in atto pubblico. Nel curriculum presentato all’Asp al momento dell’affidamento dell’incarico, Cedolia avrebbe affermato d’essere in possesso d’un titolo accademico che invece può vantare solo in parte. Secondo la ricostruzione della magistratura inquirente, coordinata dal procuratore aggiunto Domenico Airoma, che lavora in stretta collaborazione con il sostituto Domenico Assumma, l’ex direttore amministrativo possiede solo una laurea triennale (quindi non magistrale) perdippiù conseguita frequentando un’università telematica. Il problema, emerge dalle indagini, è che per ricoprire l’i n c arico di primo piano all’interno dell’Azienda sanitaria provinciale pare fosse necessaria una laurea magistrale. E non è finita, perché è probabile che la mancanza potesse inficiare anche altri incarichi che il funzionario ha ricoperto in passato all’interno di altre amministrazioni. A esempio nell’o r g a n ismo di vigilanza della Camera di commercio di Cosenza, e all’interno dell’Arssa per la quale gli è stato affidato il ruolo fondamentale di commissario liquidatore. Senza dimenticare la direzione generale di Fincalabra, l’ambita finanziaria dell’amministrazione regionale. Proprio per verificare tutte le posizioni e appurare eventuali violazioni, i magistrati cosentini hanno ordinato l’a c q u isizione di atti tanto legati all’Asp quanto riferiti agli altri enti che negli ultimi anni hanno potuto beneficiare dei servizi di Flavio Cedolia.
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