Cosenza

Martedì 30 Aprile 2024

A processo i guardoni
del parco Robinson

Giudizio immediato per i guardoni del Parco Robinson. L’ha chiesto il pm Salvatore Di Maio (nella foto), titolare dell’inchiesta che ha portato in carcere Enrico Forconi, 70 anni, nato a Lecce ma domiciliato a Mangone, pensionato; e Carlo Conforti, 55 anni, cosentino, assistente di segreteria in un istituto scolastico comprensivo. Una storia di perversione e sesso malato, con sbandate pedofile e compagnie malsane. È stata portata a galla a fine giugno dai carabinieri della compagnia di Rende con un blitz che ha concluso un iter investigativo aperto da tempo. Da quando un giovane marocchino aveva coraggiosamente squarciato il velo di omertà e paura che avvolgeva il caso, raccontando tutto ai carabinieri. Acquisite le informazioni necessarie e verificate, i militari del capitano Luigi Miele hanno fatto irruzione nel magazzino interno al parco Robinson solitamente utilizzato dai dipendenti comunali responsabili della cura dell’area verde come deposito d’attrezzi e altro materiale impiegato nei lavori di manutenzione. La porta era socchiusa perché all’interno c’erano due persone, avanti con gli anni e seminudi perché stavano masturbandosi a poca distanza l’uno dall’altro, e mentre spiavano un quindicenne che usufruiva del bagno pubblico interno al parco. Il magazzino era adiacente ai servizi igienici, e qualcuno aveva realizzato dei buchi nel muro che separa i due locali in modo da permettere di spiare chi utilizzava i bagni. Forcone e Conforti sono accusati di atti osceni in luogo pubblico aggravati dal coinvolgimento dei ragazzini.

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