Degrado e abbandono, le parole non sono nostre ma le hanno messe nere su bianco i residenti ed il comitato di quartiere di via Gergeri a Cosenza. Una zona franca, fuori da ogni norma, così la descrivono gli abitanti che raccolte le firme e documentato il disagio con le foto hanno inviato il plico a palazzo dei bruzi, all'attenzione del sindaco e al palazzo di giustizia, all'attenzione della procura. Il dott. Dario Granieri ha letto le carte e deciso di aprire un'inchiesta. Dalla lunga lettera redatta da un legale si evince che Gergeri è in realtà un non luogo tra incompiute e scarsa manutenzione. In via S. Antonio dell'Orto, C.da Gergeri e Mussano Superiore solo per fare un esempio i manifesti funebri tappezzano le mura. Non c'è un bacheca come nel resto della città a rendere più decoroso il posto e il triste annuncio. Disattenzioni che si aggiungono ad altre quali le fermate dell'Amaco , con il sole o con la pioggia tutti in piedi, mancano le panche d'attesa. Fino ai disservizi quali un fossato lungo la strada principale in contrada Cannuzze. L'elenco è lungo. Il comitato ha annotato ogni cosa e sottolineato però le emergenze come una discarica abusiva nei pressi di un numero civico ben indicato dove vengono depositati materiali pericolosi quali l'eternit o gomme d'auto , elettrodomestici fino ai calcinacci, per non parlare del lampione pericolante in via S. Antonio dell'Orto. Infine le situazioni “pericolose” così sono definite, non solo per il quartiere come ad esempio il cantiere dei lavori del ponte di Calatrava , la cui strada interna non ancora ultimata è completamente priva di segnaletica stradale. Così come la strada che costeggia il Crati le cui sterpaglie rappresenterebbero un pericolo per gli automobilisti. Un quadro desolante , eredità pesante di decenni d'incuria. Oggi il sogno è quello della riqualificazione, della rinascita di una zona su cui il tribunale ha posto l'attenzione