La SLC Cgil Calabria nel salutare con favore l’accordo siglato dai tre sindacati confederali nazionali con l’azienda Call &Call, operante nel settore dei call center, presente anche in Calabria, che consente, a partire dal primo agosto, i 15 giorni di congedo matrimoniale previsti per legge, anche alle dipendenti ed ai dipendenti omosessuali che sceglieranno di unirsi in matrimonio nei paesi dove è consentito farlo, ha annunciato che avvierà un confronto con le altre organizzazioni sindacali di categoria e con le parti datoriali del settore in Calabria, per provare a replicare intese similari anche in altre realtà produttive calabresi del comparto delle telecomunicazioni. In un paese, ove ancora la discussione sull'estensione dei diritti alle coppie omosessuali non si è posta concretamente, e dove la politica – sostiene la Cgil calabrese - specie in un periodo di “larghe intese” evita di cimentarsi nel confronto sull'argomento per evitare frizioni, ci pensano le parti sociali e datoriali a creare i presupposti per l'avvio di una discussione di merito sulla questione. Dopo realtà quali Ikea e Citybank, aziende multinazionali che operano sul suolo italiano, la prima azienda italiana a prevedere l'estensione di diritti anche per le coppie omosessuali viene dal comparto dei call center in out-sourcing. Settore, quello dei call center, spesso risalito agli onori della cronaca per vicende tutt'altro che edificanti, e che oggi grazie all'intesa raggiunta dimostra come questo settore, composto per lo più da giovani e donne, possa essere sempre più punto di riferimento per una contrattazione inclusiva e generalizzata. L'auspicio è che un atto di civiltà di siffatta natura – conclude la SLC CGIL calabrese - faccia da apripista alla creazione delle condizioni affinchè l'Italia diventi uno di quei paesi ove il matrimonio tra persone dello stesso sesso sia riconosciuto per legge.
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