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Guccione contro Gangemi
lettera aperta a procura

Si infiamma la polemica sull’ospedale di Cosenza dopo la vicenda del decesso del pensionato per una trasfusione sul sangue infetto, dopo le pesanti critiche del presidente provinciale dell’ordine dei medici Concione, interviene anche il consigliere regionale del PD, Carlo Guccione che in una lettera aperta al Governatore Scopelliti, al prefetto e al procuratore capo di Cosenza, punta l’indice contro le esternazioni del Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza, avv. Paolo Gangemi, rilasciate all’emittente televisiva Ten-TeleuropaNetworke, che mettono in evidenza carenze organizzative e criticità che non garantiscono i servizi minimi ospedalieri che dovrebbe fornire un Centro Hub come l'Annunziata di Cosenza. Tali esternazioni – afferma Guccione -  si inseriscono in un quadro generale in cui il paventato rischio di chiusura di alcuni reparti, il malfunzionamento del Pronto Soccorso e la morte di un paziente provocata dalla trasfusione di una sacca di sangue infetto, nonostante le segnalazioni di queste criticità presenti nel Centro Trasfusionale fossero state già comunicate attraverso un'apposita relazione alla Direzione Generale dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza nel 2012, deve indurre chi di competenza a mettere in atto, con urgenza e immediatezza, tutti gli interventi necessari, al fine di garantire i LEA (livelli essenziali di assistenza) e per impedire che si verifichino ulteriori eventi luttuosi. Stupisce che solo oggi, attraverso un maldestro tentativo di autoassoluzione, egli  tenti di defilarsi o, peggio, di prendere le distanze dalla situazione attuale. L'avvocato Gangemi, nel corso di questi anni, si è reso responsabile, tra l'altro, del fatto che – prosegue Guccione - nell'adozione dell'ultimo Atto Aziendale ha previsto, per esempio, anche l'istituzione di Unità Operative Complesse come Odontoiatria, Stomatologia e Terapia del Dolore che non rappresentano certamente finalità strategiche per un Centro Hub, punto di riferimento di tre ospedali "Spoke" e sede di DEA (Dipartimento Emergenza e Accettazione) di II° livello, considerato che esse non rientrano fra i LEA. E' passato oltre un anno dalla determinazione dei posti-letto per acuti dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza fissato in 645 e, ad oggi, quelli attivati sono solo 563 (82 in meno di quelli previsti). Come fa l'avvocato Gangemi ad accorgersi solo ora della carenza di personale dopo che più volte, nel corso di questi anni, gli è stata segnalata da più parti la mancanza di 204 dirigenti medici e di 453 operatori sanitari tra infermieri, ostetriche, tecnici di laboratorio di radiologia e O.S.S. Le affermazioni di Gangemi certificano da un lato la gravità della situazione e, dall'altro, l'incapacità di mettere in atto provvedimenti urgenti per porvi rimedio. Di fronte a tutto ciò non si può far finta di nulla. E' necessario, pertanto – conclude Guccione -  non solo accertare responsabilità e fare chiarezza su quanto avvenuto, ma porre in essere immediate decisioni e provvedimenti che risolvano i problemi esistenti e garantiscano a tutti il diritto costituzionale alla salute”.

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