Il caso del pensionato morto dopo una trasfusione di sangue all'Annunziata di Cosenza approda in commissione affari istituzionali della camera dei deputati. Oggi è stato il sottosegretario alla salute Paolo Fadda rispondendo ad una interrogazione presentata dai deputati del centrisinistra. Presenti stamattina Stefania Covello ed Enza Bruno Bossio. Il sottosegretario si è soffermato sugli esiti delle vicende ispettive che sono state condotte dal centro nazionale Sangue dell'istituto Superiore della Sanità- Le ispezioni .- ha – detto hanno rivelato gravi criticità, peraltro non ancora rimosse. Insomma nuovo giorno, nuovo guaio per l'Annunziata di Cosenza a cui Oggi si aggiunge il disagio a causa della mancanza d'acqua. Difficoltà in molti reparti secondo le segnalazioni giunte alla nostra redazione. Un'estate travagliata per il presidio ospedaliero che nonostante i tentativi di rilancio ( solo pochi giorni fa il presidente Scopelliti ha visitato i nuovi locali del Dipartimento delle emergenze e i nuovi macchinari) resta la struttura sanitaria in continua emergenza. Sarà che le cattive notizie fanno sempre più rumore, sarà che le criticità, come le ha chiamate il direttore generale Paolo Gangemi , sono rilevanti, resta un fatto e cioè che l'ospedale scoppia. Pochi medici, pochi infermieri, il piano di rientro ha ridotto al lumicino il personale, disfunzioni organizzative e strutturali espone tutti a rischi notevoli. Pazienti e Professionisti sulla stessa giostra pericolosa, ma gli uni contro gli altri. La morte del settantacinquenne a causa del sangue infetto ha messo in evidenza le carenze del centro trasfusionale, segnalate da tempo dai sanitari e creato un effetto domino su altre divisioni problematiche tanto che i vertici dell'azienda ospedaliera sono stati perentori: se non si interviene, reparti chiusi. Provocazione o minaccia? Di certo il guazzabuglio sanità oggi si complica perchè è inimmaginabile un ospedale con i rubinetti a secco.