Solo il 40% dei sanitari provvederebbe all’igiene delle mani all’“Annunziata”. Il dato emerge dal protocollo per l’igiene approvato dall’Azienda ospedaliera. Un dato che, secondo i legali della famiglia di Cesare Ruffolo, costituirebbe una ammissione di criticità all’interno del presidio unico di Cosenza. Gli avvocati hanno, inoltre, chiesto una consulenza sul germe patogeno rinvenuto nel detergente antibatterico. E l’esperto interpellato avrebbe espresso perplessità sulla possibilità che colonie di germi patogeni siano state in grado di sopravvivere all’interno di un prodotto che dovrebbe essere antisettico. Tutto questo mentre il legale del direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera invita a non strumentalizzare i dati affiorati dall’inchiesta. I legali della parte offesa, invece, chiedono il rispetto del dolore della famiglia in questa battaglia che non ha colore politico. Tutto questo mentre anche ieri i carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità hanno continuato a indagare lungo l’asse Cosenza-San Giovanni in Fiore per ricostruire con esattezza tutta la filiera del sangue, dalla raccolta alla distribuzione.