La Cgil di Cosenza si è costituita parte civile nel processo sul fiume Oliva che vede imputati “per disastro ambientale ed avvelenamento delle acque” un imprenditore e alcuni proprietari di terreni che sono risultati contaminati. Nell’udienza di questa mattina il Tribunale di Cosenza, infatti, ha accolto la richiesta della Camera del lavoro bruzia, rappresentata dall’avvocato Simonetta Bruni. La Cgil di Cosenza ha motivato la sua richiesta richiamando l’articolo 9 dello Statuto dei lavoratori che riconosce il diritto del sindacato a promuovere tutte le misure di tutela della salute e dell’integrità fisica dei lavoratori. “La Cgil di Cosenza continua anche nelle aule giudiziarie la sua battaglia al fianco del Comitato civico Natale De Grazia, delle altre associazioni ambientaliste e, soprattutto, dei cittadini - afferma il segretario Giovanni Donato - che hanno subito e subiscono gravi danni dall’interramento di rifiuti pericolosi. Siamo soddisfatti per il risultato ottenuto questa mattina che rappresenta un’ulteriore tappa della nostra lotta per i diritti civili e a difesa dell’ambiente e della legalità. Una lotta che ha avuto un momento significativo nell’imponente manifestazione di Amantea del 24 ottobre del 2009 e che continueremo anche in futuro. Alle associazioni ambientaliste e alla gente comune ribadisco il sostegno della Cgil per una battaglia difficile che tutti insieme riusciremo a vincere. Siamo convinti, difatti, che il territorio sia una risorsa importante per lo sviluppo e l’occupazione”.
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