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I primi verbali
della pentita

Spuntano i primi verbali degli interrogatori resi dalla pentita Edyta Kopaczynska, moglie del defunto boss Michele Bruni. La donna spiega la decisione di collaborare con la magistratura antimafia. «L’intendimento di collaborare è maturato in conseguenza della morte di Michele e, soprattutto, della scomparsa di Luca Bruni, verificatasi il tre gennaio 2012. Da allora non ricevo più nessun sussidio di carattere economico. Prima ricevevo 1000 euro al mese e 1800 di stipendio mensile». La donna aggiunge pure che  tre ex uomini del clan del marito si sono «impossessati del denaro che un cugino di Michele gestiva per mio conto facendo usura». La polacca non esita  a riferire particolari anche sulla tragica fine del cognato. Il suo è un racconto dal di dentro, basato sulle informazioni giunte alla famiglia Bruni dopo la sparizione del “reggente”. Ecco quanto rivela: «La scomparsa di Luca è stata determinata sicuramente dall’intento di mettere da parte la famiglia Bruni. Luca era l’ultimo del quale si poteva avere paura anche in considerazione che Fabio (l’altro fratello ndr) è, ancora oggi, ristretto in carcere. Già qualche mese prima della scomparsa di Luca – aggiunge la donna – avevo avuto delle avvisaglie di quello che sarebbe successo».

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