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Udienza ad alta tensione
torna il giallo della 131

avv. enzo belvedere

E' il giallo della FIAT 131 ad aver occupato gran parte dell'udienza odierna del processo in corso a Cosenza sull'omicidio della studentessa di Rende Roberta Lanzino, violentata e uccisa il 26 luglio del 1988 nelle montagne di Falconara mentre con il suo motorino stava raggiungendo l'abitazione estiva a Torremezzo sul litorale tirrenico. Come testi sono stati sentiti alcuni esponenti dell'Arma allora in servizio tra cui l'ex comandante della compagnia di Paola Massimo Perdichizzi. L'avvocato Enzo Belvedere,  difensore di Francesco Sanzone, l'agricoltore di Cerisano già condannato all'ergastolo per un altro omicidio e ora chiamato a rispondere del delitto di Roberta e con il padre e il fratello anche di quello di Francesco Sansone, il pastore scomparso per lupara bianca un anno dopo e ritenuto complice di Sansone, ha chiesto che venga scandagliata bene la vicenda della FIAT 131 che secondo una testimone seguiva Roberta. In un primo tempo fu sentito un operaio di San Vincenzo La Costa che aveva una macchina simile, ma che per sua fortuna aveva un alibi di ferro. Ora alla luce del nuovo processo scaturito dalla riapertura dopo oltre 20 anni dell'inchiesta, nel 2007, da parte dell'allora sostituto procuratore di Paola Domenico Fiordalisi che riuscì a raccogliere nuove testimonianze, la difesa dell'imputato chiede che si approfondisca. Nel corso della nuova inchiesta è stata ritrovata la carcassa di  una FIAT 131 nelle montagne di Vadue  ma è di colore diverso da quello indicato dalla testimone e una consulenza ha dimostrato che non è stata riverniciata. Sarà nuovamente tirato in ballo l'operaio di San Vincenzo La Costa? 

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