Famiglie mononucleari, famiglie allargate, famiglie etero e omosessuali, figli propri e adottivi, la odierna società si trova impreparata, di fronte allo “status” di figlio. Dall’istituto romano del pater familias, sposato cum o sine manu, con la sua pletora di figli, schiavi e liberti, di tempo ne è trascorso e le normative attuali necessitano adeguati studi e riforme. Ad affrontare il tema, Lo stato “unico” di figlio, alla luce della modifica al codice civile ancora in itinere, la giornata di studi all’Università della Calabria, organizzata alla prof.ssa Giovanna Chiappetta - Presidente del Consiglio regionale della Società Italiana degli Studiosi del Diritto Civile (S.I.S.Di.C), presieduta da Cesare Massimo Bianca, emerito de “La Sapienza”, con relatori di prestigio internazionale tra cui quali Vincent A. De Gaetano, giudice della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, i presidenti del Tribunale per i minorenni di Roma e Napoli, Melita Cavallo e Gustavo Sergio, i professori Giampaolo Frezza e Rosanna Pane, e la psicoterapeuta Maria Rita Parsi. Nella presentazione, Giovanna Chiappetta ha stigmatizzato la civiltà della soppressione delle locuzioni “legittimo” e “naturale” nei confronti della filiazione, costituendo appunto lo status “unico” di figlio, adeguando “il dettato normativo ai principi di uguaglianza e di diritti inviolabili della famiglia sanciti dalla Costituzione e dalla legislazione internazionale, ma che andrà completato dall’indispensabile, quanto delicata, fase attuativa”. Nelle conclusioni il professore Piero Perlingieri ha sottolineato l’esigenza di inserire al primo posto i “diritti dell’Uomo”, che ovviamente comprende anche quelli dei minori, che troppo tecnicismo non debba sovrastare la “Cultura”, nel senso più ampio del termine e soprattutto, che non si debba parlare di “cittadini serventi nei confronti dello Stato, bensì di uno Stato servente nei confronti dei cittadini”.
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