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Emergenza povertà
appello della Caritas
meno feste, più servizi

“Meno feste, meno spettacolo, meno sagre e qualche fondo  in più per il disagio sociale che è cresciuto enormemente, che si è allargato a fasce finora al riparo. Noi facciamo di tutto grazie alle risorse dell’8% e al grande lavoro dei volontari, ma non basta. Nelle nostre parrocchie sono oltre 4 mila le famiglie che si sono rivolte alla Caritas”.  Parole amare e pesanti quelle di Don Bruno di Domenico, vice direttore della Caritas della diocesi di Cosenza e Bisignano. “A noi si rivolgono per i bisogni primari, dal cibo alle bollette, ma anche per sostenere le spese sanitarie soprattutto quando bisogna andare fuori perché anche una malattia in una famiglia con reddito basso può diventare un spesa insostenibile che mette in crisi.  Noi cerchiamo di assicurare loro i soldi per il viaggio, li aiutiamo a trovare una sistemazione per la permanenze. Purtroppo i servizi sociali sono spesso assenti o lasciati senza fondi. Anche i rimborsi previsti per i viaggi della speranza non vengono erogati con puntualità penalizzando ulteriormente i malati e le famiglie”. Un denuncia forte quella di Don Bruno che ogni giorno tocca con mano l’emergenza povertà. Quella che colpisce anche i nuovi poveri tra cui i padri separati. Don Bruno con le ‘unità di strada’ della Caritas, operative da due anni ogni notte portano coperte e cibi caldi a quelli che dormono in auto o in rifugi di fortuna. Tra questi un numero crescente di separati, italiani. 

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