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Spogliarelli disinibiti
e ricatti su internet

    C’è una inchiesta riservatissima che sta mettendo a fuoco uno scenario torbido. Una indagine che, aprendosi a ventaglio, sta disegnando progressivamente la trama di squallidi ricatti ai danni di adulti e ragazzini. Sono tutti navigatori della rete, cyberesploratori dei social network. Seguono la bussola della curiosità che li spinge verso approdi indefiniti, nascosti dentro le comunità d’incontri con l’altro sesso. E giocando col computer finiscono per mettere a rischio la loro stessa esistenza. Da cacciatori si ritrovano prede di quelle “beautiful-girl”. L’amicizia nasce per gioco e quel gioco, presto, si trasforma in una pericolosissima storia, mai a lieto fine. Le giovani intrattenitrici con gli strumenti della seduzione riescono a coinvolgere le loro vittime in un dialogo “piccante”che si sposta davanti a una web cam. Le prime a prendere l’iniziativa sono proprio loro. Sotto l’occhio magico della telecamera collegata al computer cominciano a denudarsi. Una volta rimaste senza veli, convincono anche i loro partner a fare lo stesso. Scene filmate all’insaputa degli ignari e disinibiti “spogliarelli - sti”. Quelle clip diventano, così, lo strumento di ricatto. Subito dopo le “esibizioni” cominciano le richieste di denaro, tra 250 e mille euro, per evitare la diffusione tra amici e parenti dei video “compromettenti”.

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