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Adolescenti adescate sul
web, condannati 3 imputati

  Maria e Anna (i nomi, naturalmente, non sono quelli veri, ndr), due bambine di dodici e tredici anni, hanno cercato distrazioni in chat su Facebook e Badoo. Però, a un certo punto, nelle loro vite sono sbucati tanti uomini, tutti maggiorenni, e in cinque si sarebbero messi a giocare con loro, sconfinando nella deriva dei rapporti sessuali. E ieri, il gip Giusy Ferrucci ha condannato i tre imputati più giovani, ai quali venivano contestati fatti meno gravi. Due anni e quattro mesi di reclusione sono stati inflitti a Giovanni L., 22 anni; due anni e mezzo a Carmelo R., 23; e due anni, due mesi e 20 giorni, invece, a Nicola B., 23. I tre sono stati processati col rito abbreviato. A giudizio, ma col rito ordinario, sono finiti, invece, i due imputati che nella fase delle indagini preliminari furono arrestati. Si tratta del quarantatreenne Antonio Scaglione, imprenditore, e del quarantaduenne Luigi Caruso, commerciante. I due (che sono difesi dagli avvocati: Franco Locco, Roberto Ameruso e Lucio Esbardo) compariranno davanti al Tribunale, il primo aprile. La decisione del gup è stata sollecitata dal pm Paola Izzo e dai patroni di parte civile, gli avvocati Nicola Rendace e Pietro Perugini, per i genitori delle due bambine, e Marina Pasqua, per il Centro contro la violenza sulle donne “Roberta Lanzino”.

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