Lo screening dell'ospedale dell'Annunziata nel documento dei nove sindacati che congiuntamente lo hanno firmato e consegnato al sottosegretario alla salute Paolo Fadda mercoledì scorso. Cosa c'è scritto in quelle pagine? I medici si cimentano con i numeri che senza aggiungere troppe riflessioni da soli disegnano l'emergenza della sanità a Cosenza. Si parte dal bacino d'utenza di una provincia che conta 750mila abitanti, Catanzaro ne ha 360mila , Reggio Calabria 560 mila. Nonostante l'alta densità abitativa alla città dei bruzi è attribuita- denuncia il documento – una quota capitaria inferiore rispetto al resto della Regione. L'Annunziata è riferimento Hub anche in parte per l'ospedale Spoke di Crotone e per gli ospedali di Acri e San Giovanni in Fiore. Inoltre per alcuni ambiti quali ad esempio neurochirurgia, Nefrologia, Rianimazione , Chirurgia Vascolare accoglie pazienti anche dalle altre province. Il lavoro insomma non manca. Eppure è proprio la carenza di personale il tallone d'achille del nosocomio. Su 40 unità operatiove 16, sono afidate a direttori facente funzione. Di medici in organico ne servirebbero 622, in servizio ce ne sono 379 ne mancano 243, necessiterebbero in teoria 845 infermieri, a lavorare sono 580, il bisogno per completare l'organico è di altre 265 unità. Infine gli oss 318 quelli previsti dalla painta organica, 110 presenti, 208 mancanti. Il blocco del turn over rende la situazione complicatissima. Nel documento consegnato al ministero i sindacati chiedono : Una revisione del modello organizzativo Ospedale Territorio e Spoke – Hub , accompagnata da una reale e operativa allocazione dei posti letto e delle risorse, economiche, strumentali ( l'Annunziata non è dotata dfi una Pet) e umane al fine di erogare prestaziioni di secondo livello, proprie di un Hub.