"La questione dei rifiuti sta diventando veramente intollerabile". - Dura presa di posizione della segreteria provinciale cosentina della Cgil. " Il buon lavoro delle maestranze e la buona organizzazione aziendale - si legge in una nota a- vengono messi in discussione da una gestione scellerata della Regione Calabria incapace di metter ordine nel sistema. La città di Cosenza ha intrapreso un percorso virtuoso, soprattutto da quando è partita la raccolta differenziata. Ma ciclicamente i cittadini vengono demoralizzati a causa dell’impossibilità per le aziende che gestiscono il servizio di sversare i rifiuti prodotti nelle discariche ormai stracolme, e così uscendo di casa il desolante spettacolo dei sacchetti della spazzatura sparsi per le vie della città si ripropone con grande frequenza. Si può andare avanti in questo modo?" " Pensavamo che la fine della fase commissariale in Calabria avrebbe portato dei benefici, invece per il momento non vi è nessuna prospettiva organizzativa di rimodulazione e/o ripensamento del sistema, eccezion fatta per la brillante idea di pagare affinché la spazzatura venga acquistata e trattata in altre regioni o addirittura in altri paesi europei con costi esorbitanti a carico dei contribuenti. L’unica azione rivoluzionaria sembra essere la costruzione di nuove discariche mentre quelle già esistenti crollano sotto la pioggia. Politica vecchia, superata dalla storia ma purtroppo perseguita da una regione che, pur spendendo centinaia di milioni di euro, lascia città civili come Cosenza in queste condizioni." " Come si fa a programmare politiche legate al turismo, al benessere sociale, all’ambiente se lasciamo che i nostri territori vadano alla deriva in questo modo? Gli impegni e la responsabilità delle aziende e delle amministrazioni pubbliche - si conclude- si configurano non solo nei riguardi dei cittadini/fruitori, ma oggi più che mai anche nei confronti dell’ambiente. Attualmente attraverso gli studi e le nuove tecnologie è possibile valorizzare totalmente qualsiasi tipo di rifiuto, rendendolo alla fine del ciclo del trattamento, una risorsa. Per questo dobbiamo fare in modo che tutti sappiano che ci sono delle alternative alle vecchie politiche relative al ciclo dei rifiuti e conseguentemente la trasformazione dei rifiuti in risorsa non può essere considerata un’utopia, ma una scelta praticabile e praticata. Sostenere questo tipo di approccio è un dovere morale per la regione Calabria. Evitiamo stupidi campanilismi, i fondi ci sono, la volontà da parte di alcune amministrazioni pubbliche e di alcuni privati ad andare in questa direzione è evidente. Purtroppo non ci vuole il genio della lampada per capire che, come al solito, in questa regione è la politica in forte ritardo anzi, è ferma in questa palude. "