Non si arrende e chiede giustizia la ballerina cosentina Mary Garrett, dopo la decisione del giudice del lavoro di Milano che ha ritenuto legittimo il suo licenziamento dal Teatro alla Scala, per le dichiarazioni rese dalla ballerina, già solista nel tempio della danza meneghino, sulle diete a cui sono costrette le ballerine: “Durante tutto il procedimento legale sono accadute cose che mi hanno Lasciata – afferma la ballerina - non poco perplessa: i testimoni ad esempio non sono stati ascoltati e il file dell’intervista rilasciata a “The Observer” non è mai pervenuto.Ti insegnano sin da piccolo a credere nella giustizia e negli ideali; ti insegnano a dire la verità e a non aver paura di lottare per quello in cui credi. Ho parlato di importanti verità, ho creduto in una battaglia sensata per migliorare le cose ed ho avuto speranza: oggi, però, ho serie difficoltà a credere in quella giustizia che avrebbe dovuto tutelarmi. La carriera di una ballerina è stata ingiustamente arrestata, ma non la sua capacità di analisi. Da un attento ragionamento – prosegue Mary Garrett - che presto avrete occasione di conoscere nel dettaglio, ho la certezza che il mio caso sia stato condotto all'insegna dell'ostracismo al fine “di impartire una lezione”: colpirne uno per educarne cento, salvando la forma a discapito della sostanza. Ci sono riusciti, tra il disinteresse delle principali sigle sindacali e delle istituzioni preposte. E' finito il tempo dell'attesa, è tempo di verità ed intendo andare fino in fondo perché ho perso il mio lavoro, ma non la mia dignità” .
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