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5 milioni sequestrati
a Santi Bonanno

parco eolico

Un imprenditore in odore di mafia con forti interessi nel settore degli appalti pubblici ed in particolare nell’eolico la nuova frontiera e fonte di guadagno per Cosa nostra. Santi Bonanno, si trova in carcere dal febbraio dell’anno scorso quando fu arrestato nell’ambito dell’operazione Zefiro per concorso esterno in associazione mafiosa,  proprio per gli appalti nella realizzazione del parco eolico dell’Alcantara.

Stamattina, i Carabinieri del R.O.S. hanno eseguito un decreto di sequestro beni, emesso dal Tribunale di Messina - Sezione Misure di Prevenzione. Circa 5 milioni di euro l’importo dei beni messi sotto chiave su richiesta dei sostituti della DDA Vito Di Giorgio e Giuseppe Verzera. Il sequestro  ha interessato imprese di movimento terra, beni mobili e immobili, azioni e rapporti di credito e giunge dopo un’attenta analisi da parte degli inquirenti delle indagini svolte nelle operazioni antimafia Vivaio e Zefiro.

Indagini che hanno evidenziato gli stretti rapporti fra Bonanno con esponenti di spicco della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto, ed in particolare dei “Mazzarroti”. Rapporti grazie ai quali Bonanno si era ritagliato un ruolo di primo piano nel panorama imprenditoriale messinese aggiudicandosi numerosi appalti pubblici. Bonanno era ritenuto vicino al capomafia Carmelo Bisognano e successivamente al  reggente Tindaro CALABRESE.  Le indagini hanno accertato gli interessi dell’organizzazione mafiosa barcellonese nella realizzazione di opere di rilevanza pubblica - quali la metanizzazione dei comuni del versante tirrenico della provincia di Messina, i lavori del complesso turistico  Portorosa e la costruzione di impianti eolici. Appalti  nei quali si era potuto inserire Bonanno grazie all’interessamento dei boss dei mazzarroti.

Anche il collaboratore di giustizia Santo Gullo ha rivelato che Cosa Nostra avevo imposto il controllo dei lavori di  costruzione del metanodotto realizzato lungo la tratta Montalbano Elicona/Messina, ad imprese riconducibili a Bonano.

L’indagine patrimoniale del R.O.S., ha inoltre evidenziato la sproporzione tra i redditi dichiarati da Bonanno ed il proprio patrimonio.  

 

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