
Dopo le associazioni di volontariato anche l'associazione dei dirigenti della scuola, Confedir, protesta contro l’obbligatorietà del certificato antipedofilia definendola una follia inventata dalla burocrazia europea, una persecuzione amministrativa nei confronti dei dirigenti scolastici. “Se l’Europa deve servire per imbrigliare la crescita e lo sviluppo e per aumentare la mole degli adempimenti burocratici inutili, stupidi e tortuosi – si legge in una nota - allora siamo messi proprio male. I dirigenti scolastici alle prese già con una miriade impressionante di fastidi e di molestie burocratiche devono ora sottoporsi a una massiccia dose di inutili acquisizioni di certificazioni del casellario giudiziario per certificare che i propri dipendenti non abbiano la mania del vizietto di molestare i minori a scuola. Come se il certificato antipedofilia garantisse gli ambienti scolastici dalla sporcizia indotta da frotte di persone entrate per graduatoria senza mai consentire una vera e propria valutazione della capacità effettiva di queste persone di svolgere il compito educativo. Se siamo arrivati all’emergenza educativa invece di analizzare le vere cause di questo stato di degrado la burocrazia si inventa la soluzione escogitando una mirabolante trovata. La stessa situazione che si è verificata con la sicurezza degli edifici scolatici risolta con la certificazione cartacea che mette a posto la coscienza di tutti salvo poi trovarsi sistematicamente con gli edifici a pezzi. E tutte queste belle trovate finiscono tutti con la multa comminata ai dirigenti scolastici che funzionano da parafulmine per tutte le inefficienze e le nefandezze degli altri poteri. Questa volta la multa è da
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