Venti anni di battaglie civili, dieci anni a fianco del presidente della provincia di Cosenza, Mario Oliverio, quale ambasciatore dei diritti civili. E’ Franco Corbelli. Un impegno sottolineato nel corso di una manifestazione nella Sala degli Specchi del Palazzo provinciale. Un traguardo importante che il presidente Oliverio, a nome della Provincia, ha voluto sottolineare consegnando a Corbelli una targa. Sono state ripercorse le tappe significative: dalle campagne umanitarie internazionali della Provincia di Cosenza, ad esempio, come quella per le popolazioni del Sud Est Asiatico colpite dal violento maremoto del dicembre 2004 o, l’anno successivo per le popolazioni del Pakistan devastato dal terribile terremoto dell’ottobre del 2005 fino al Capodanno solidale per i bimbi della Palestina e, più tardi, l’attenzione per i bambini di Chernobyl. Dall’iniziativa che la Provincia porta avanti da più anni per la realizzazione di pozzi per l’acqua potabile in Kenya alla mobilitazione per l’aiuto a singole persone in grave difficoltà. Tra gli altri, il giovane senegalese Thiam, gravemente malato; i fratellini serbi Mirko e Branko, con gravissimi problemi alla vista, dei quali si riuscì ad evitare l’espulsione dall’Italia; Fazw, la bimba irachena nata con una gravissima malformazione, al centro di una bellissima iniziativa del presidente Oliverio e Diritti Civili supportata dal Corriere della Sera, affinché fosse operata in Italia . Ed ancora l’aiuto per Marta, giovane di Fagnano, a cui la Provincia ha regalato un servoscala per poter uscire di casa. L’impegno della Provincia è venuto ancora per la sede dell’AVIS provinciale, per quella per il Banco Alimentare; nella campagna “Occhiobambino”, con un finanziamento dell’Ente che permesso all’Unità di Oculistica dell’ospedale dell’Annunziata di dotarsi della Ret Cam II, strumentazione tecnologica all'avanguardia per la diagnosi precoce delle malattie oculari dei bambini. E poi le vicende di Alexandrina Lacatu, giovane ragazza rumena segnata dal dramma della perdita dei suoi bambini morti nell’incendio della loro casa e per questo reclusa nel carcere di Castrovillari, poi scarcerata; la storia di Kate, strappata a morte sicura per lapidazione. Infine, il ricordo del piccolo Cocò che ha passato una parte della sua breve esistenza, terminata tragicamente, in carcere con la madre e poi scarcerato grazie a Corbelli. Corbelli ha dedicato il riconoscimento a tutti i bimbi che ha incrociato e aiutato, in particolare al piccolo Cocò, e alla madre scomparsa due anni fa e sua principale sostenitrice.