Il requirente aveva invocato la condanna all’ergastolo di Ettore Lanzino, di Cosenza, Franco Presta, di Roggiano, Nicola Acri, di Rossano e Franco Abbruzzese, di Cassano, e la condanna a 14 anni dei due ex boss cosentini Vincenzo Dedato e Franco Bevilacqua. Le tesi d’accusa sono state contestate dal collegio difensivo degli imputati, composto dagli avvocati Marcello Manna, Gianluca Garritano, Lucio Esbardo, Franco Locco, Giuseppe De Marco, Domenico Sestito e Antonio Sanvito. Ieri la sentenza. Lanzino è stato condannato alla massima pena nella veste di mandante dei delitti Sena e Bruni; Presta in quella di esecutore del solo delitto Bruni; mentre Acri e Abbruzzese in quella di esecutori dell’omicidio Chiarello. Ai pentiti Dedato (difeso dal’avv. Maria Rosria Gabriele) e Bevilacqua sono stati invece inflitti 14 anni di reclusione. L’avv. Locco, dopo la lettura del dispositivo, ha annunciato appello lametando una «menomazione dei diritti della difesa».