Lo ha abbracciato in aula ieri mattina durante il processo per direttissima anche se mercoledì le aveva letteralmente spaccato la faccia. L’aveva colpita con un pugno dopo avere alzato un po’ troppo il gomito. Almeno così hanno ricostruito i carabinieri che hanno arrestato Cristian Belmonte poco dopo l’aggressione, ancora in evidente stato d’ebbrezza. Mentre la compagna si faceva medicare dai sanitari della guardia medica, dov’era stata accompagnata da alcuni passanti che le avevano prestato aiuto quando l’uomo della sua vita era uscito di casa dopo le botte. Le sono state riscontrate fratture alle ossa del volto. Ma evidentemente lo ama da... morire. Tanto da dimenticare subito quanto successo, come se nulla fosse. L’ha dimostrato ieri mattina dinanzi al pubblico ministero Giuseppe Visconti, al giudice monocratico Manuela Gallo e all’avvocato Amabile Cuscino che è il legale di fiducia del suo Cristian, 46 anni, nato in Germania ma da genitori chiaramente italiani. Assieme alla compagna, tedesca, vive a Lattarico, piccolo centro dell’entroterra cosentino. Proprio lì mercoledì sera è scoppiata la lite tra i due, con quei cazzotti che avrebbero provocato alla malcapitata super innamorata lesioni giudicate guaribili in 30 giorni. Un mese di cure e riposo che forse non le potrà prestare Belmonte, il quale ha patteggiato una condanna a 10 mesi e 20 giorni di reclusione. I carabinieri di Rende sono riusciti a individuarlo e ammanettarlo poco lontano dalla guardia medica in cui la giovane tedesca veniva medicata. In base a quanto trapelato l’aveva seguita, forse per evitare che potesse sporgere denuncia o fare altre “sciocchezze”. Più tardi è stato rinchiuso ai domiciliari ma in un’abitazione diversa dalla compagna.