Più che le europee i partiti calabresi guardano alle regionali. Il coordinatore regionale dell’NDC, il sen. Antonio gentile, che ritiene improponibile il voto a luglio come qualcuno paventa, precisa le condizioni del suo partito su primarie e alleanze: “Non diciamo no alle primarie purché si facciano presto ed entro metà giugno e si arrivi uniti. Non partecipiamo ad alcuna guerra di successione perché anteponiamo gli interessi della coalizione a quelli di partito: se gli alleati ci proponessero un nome di prestigio e ancorato al consenso elettorale lo valuteremmo con attenzione, ma se ci facessero nomi di plastica diremmo subito di no. Non chiudiamo le porte a una donna purché sia di prestigio e di consenso: non è bello fare nomi perché non si tratta di concorsi ma di scelte politiche e il sistema elettorale ha partorito parlamentari figli di una concezione verticistica e non orizzontale della democrazia. Anche noi abbiamo due o tre nomi di altissimo livello ma, e lo sottolineo, non vogliamo organizzare lotterie o personalismi: il senso di responsabilità deve essere forte. È possibile fare le primarie ma non come li intende il centrosinistra e cioè in una dimensione che tenda a spaccare perché poi sarebbe difficile ricomporre”.