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Una quindicenne adescata dall’amico di mamma e papà

 Ricordi confusi d’un pomeriggio infernale. Un sabato d’aprile, il giorno in cui Anna (il nome è, ovviamente, di fantasia) è precipitata in un incubo. Eppure sembrava una di quelle giornate meravigliose cominciate al centro commerciale insieme alla mamma a fare shopping. Voleva lo smartphone nuovo per Pasqua, e, poi, doveva comprarsi pure un vestito. Ma, improvvisamente, apparve quel demone col volto di un amico di famiglia, un insospettabile amico di mamma e papà, amico dei genitori al punto da non essere mai sfiorati dal sospetto, né dall'ombra del dubbio. Un imprenditore trentacinquenne, di Rende, gentile e gioviale, «sempre allegro e disponibile ». Sotto quella maschera, però, si sarebbe celato il volto di un uomo inaffidabile che, proprio quel giorno, avrebbe allungato le mani sulla quindicenne, riempiendola di vergogna e di paure. Lui, adesso, è finito in un’inchie - sta coordinata dal procuratore capo di Cosenza, Dario Granieri e dal pm Giuseppe Cava. Una indagine dalla quale sarebbero già emersi particolari turpi. Dettagli ripescati dai detective della Polposta all’interno d’un pc e che rafforzerebbero il quadro indiziario ipotizzato nei confronti dell'imprenditore. Anna e non solo. Dentro la casella di posta elettronica del profilo Facebook dell’indagato sarebbero stati rinvenuti numerosi contatti con Anna e con altre ragazzine dell'età di Anna. Tutte adolescenti, tutte figlie di amici. E proprio la conoscenza di padri e madri sarebbe stata la chiave utilizzata dall’uomo per tentare approcci con le bambine.

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