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Prescrizioni mediche
SMI 'troppe anomalie'

Il Sindacato Medici Italiani, sezione di Cosenza scende a fianco dei medici di famiglia dopo  l’ennesima circolare del D.G. dell’ASP di Cosenza che richiama il tema dell’appropriatezza prescrittiva e della accortezza che i medici dovrebbero avere nel prescrivere terapie, esami diagnostici e strumentali con parsimonia e trasparenza per raggiungere gli obiettivi dettati dal Piano di Rientro a cui è sottoposta la regione Calabria. “Come sindacato siamo pienamente d’accordo nel ribadire che la eliminazione di sprechi in sanità va sicuramente perseguita – afferma Paolo Guglielmelli, segretario regionale organizzativo SMI -  ma certamente non con puri tagli alle cure ma con una razionalizzazione delle spese ad esse connesse. Siamo però altrettanto decisi a denunciare alla pubblica opinione la discriminazione effettuata nei confronti dei medici di famiglia da parte degli organi di controllo della spesa farmaceutica delle ASP. Dal 2002 esiste una norma di legge che impone ed obbliga tutti i medici del Servizio Sanitario Nazionale alla RESPONSABILITA’ PRESCRITTIVA intesa come obbligo di prescrivere sul ricettario rosso da parte di tutti i medici ( assistenza primaria, pediatri, guardie mediche, specialisti ambulatoriali, dirigenti ospedalieri e delle strutture convenzionate ed accreditate) le cure e le indagini strumentali e di laboratorio ritenute opportune al caso clinico.  Orbene è arrivato il momento di denunciare a grande voce che, a parte i medici di medicina generale, la grandissima parte delle altre categorie non ottempera a tale obbligo per cui il medico di famiglia spesso e non volentieri è costretto, per la tutela della salute dei propri assistiti, ad assumere il ruolo mortificante di trascrittore di ricette in bianco senza diagnosi, firma o timbro di un altro collega richiedente. Ed alla beffa si aggiunge anche il danno , questa volta economico, risultante dal fatto che SOLO le ricette dei medici di famiglia arrivano sul tavolo delle Commissioni Aziendali per l’appropriatezza prescrittiva derivandone la logica conseguenza che eventuali errori od omissioni vengono contestati solo a questa categoria. Le proposte avanzate sono: il blocco delle attività delle Commissioni Aziendali sull’appropriatezza prescrittiva, la presa in carico dei controlli sulle prescrizioni ad opera dei Direttori Sanitari di ASP e Az. Ospedaliera, Direttori di Distretti, Direttori di Case di Cura accreditate sul loro personale, corsi di Formazione sulle modalità di prescrizione e note AIFA soprattutto per i settori meno responsivi (dirigenti ospedalieri, specialisti ambulatoriali)”.

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